Già all’inizio della pandemia, RSM Società di Revisione e Organizzazione Contabile S.p.A ha messo in atto varie iniziative per stare vicino ai propri dipendenti, cercando sempre di comunicare in modo umano e caldo.
LE MISURE PER ASSICURARE SICUREZZA E CONTINUITA’
Per assicurare la sicurezza di tutti i dipendenti, siamo stati tra i primi a decidere la chiusura dei nostri uffici in tutta Italia (anche quando il lockdown era obbligatorio solo in alcune aree del Paese), attivando da subito piani di smart working e cercando essere vicini ai dipendenti e ai clienti che hanno bisogno di trovare nell’azienda un punto di riferimento professionale, personale e sociale.
Abbiamo costantemente informato tutto il personale sull’emergenza sanitaria ed attivato una polizza assicurativa in caso di contrazione dell’infezione da COVID-19.
Per mantenere il contatto tra il personale e dare stimoli sia in ambito professionale-tecnico che personale, abbiamo organizzato numerosi talk show – con modalità webinar - che hanno visto la partecipazione anche di esperti esterni all’azienda.
Durante la pandemia abbiamo continuato a lavorare per aprire la nuova sede di Roma che è stata inaugurata con un evento virtuale e la produzione di un video per presentare la sede stessa e i dipendenti che vi appartengono.
Per quanto riguarda le attività lavorative in smartworking e la gestione del personale a distanza:
- abbiamo diviso tutto il personale in gruppi con un partner e senior manager quali tutor e sensibilizzato i referenti di tutti i team al rispetto di tempistiche ed orari per salvaguardare la vita privata di ciascuno
- abbiamo organizzato frequenti riunioni con i responsabili delle Risorse Umane per capire lo stato d’animo dei dipendenti e gestire eventuali criticità
- sono state organizzate riunioni virtuali per permettere alle persone di continuare ad avere contatti con i colleghi anche al di là delle riunioni più strettamente lavorative
- abbiamo monitorato costantemente se tutti i dipendenti erano stati sentiti con video call
LA RICERCA INTERNA
Abbiamo pensato che un evento così sconvolgente e radicale come la pandemia richiedesse un’analisi specifica per capirne l’impatto, le conseguenze e gli insegnamenti per il futuro.
Abbiamo quindi deciso di lanciare una Survey interna che ha visto coinvolto tutto il personale RSM in Italia. Ecco i risultati più interessanti che danno spunti di riflessione per le iniziative che il board potrebbe intraprendere per affrontare il new normal e che potrebbero essere di ispirazione per le scelte future.
I dati sono stati raccolti durante il mese di luglio 2020 e le risposte analizzate sono arrivate fra il 21 e il 29 di luglio. I dati analizzati si basano su un campione piuttosto numeroso: sono stati inviati 280 questionari e ne sono arrivati compilati 203, con una percentuale di risposta del 72,5%
I partecipanti vedono una componente femminile leggermente superiore di cui oltre 60% dei rispondenti ha un’età inferiore ai 40 anni, con una preponderanza di laureati in area economica.
Il 31% del campione analizzato ha figli la cui età si distribuisce omogeneamente fra il ciclo primario, quello secondario e i maggiori di 20 anni.
Come si sono sentiti i dipendenti RSM in Italia in relazione al lavoro da remoto?
- si sono sentiti supportati dall’azienda;
- non si sono mai sentiti abbandonati o inadeguati;
- sono riusciti a lavorare con sufficiente serenità;
- sono riusciti a trovare la giusta concentrazione.
Si può affermare, dunque, che l’esperienza dello smart working è risultata in maggioranza positiva, con la possibilità di conciliare vita privata e lavoro.
Come i dipendenti RSM in Italia hanno vissuto il lavoro in team e le relazioni con clienti e colleghi?
- sono riusciti a mantenere le consuete relazioni con i colleghi e clienti;
- sono riusciti a mantenersi in costante contatto con il proprio responsabile;
- hanno avuto un adeguato confronto professionale.
Si evidenzia, dunque, un vissuto globalmente positivo verso il lavoro in team da remoto.
Guardando al futuro: quali sono le preferenze dei dipendenti di RSM in Italia riguardo una possibile riorganizzazione del lavoro?
I dipendenti di RSM in Italia preferirebbero in assoluto una forma ibrida di lavoro.
In particolare il 70% dei dipendenti vorrebbe aderire allo smart working per 2-3 giorni alla settimana
Lo smart working parziale potrebbe portare benefici dal punto di vista della logistica e dell’organizzazione del lavoro ma anche:
- una migliore conciliazione vita/lavoro
- la possibilità di concentrarsi meglio
- un aumento dell’efficienza
- un miglioramento della qualità della vita.
I dati della Survey sono stati analizzati, inoltre, da un team di psicologhe, che dalla situazione emotiva che ha coinvolto la società in generale, sono passate ad analizzare lo stato d’animo e le emozioni provate dai dipendenti RSM durante il lockdown.
Dalla ricerca è emerso che le emozioni più comuni provate durante il periodo del lockdow ma anche adesso e proiettate verso il futuro sono:
- la rabbia
- la paura
- l’ansia
- la tristezza
Ciascuno ha cercato di mettere in atto strategie per superarle.
Abbiamo reagito emotivamente verso questo nemico invisibile, difficile da confinare e individuare perché mancano i cosiddetti segnali di pericolo che permettono al nostro cervello di capire quando prestare attenzione e quando, invece, rilassarsi, col rischio di vivere in un costante stato di tensione emotiva,
Il COPING è un insieme di strategie mentali e comportamentali che sono messe in atto per far fronte a situazioni difficili.
I partecipanti alla Survey hanno dichiarato di aver dedicato il loro tempo principalmente a svolgere esercizio fisico, attività culinarie e a leggere. Nella categoria residuale, Altro, tra le varie attività intraprese spicca lo svolgimento del proprio lavoro e la visione di film e serie TV.
Alcuni consigli per affrontare le nuove modalità lavorative che potranno essere utili ai dipendenti per superare le difficoltà e adottare comportamenti adeguati e al board per concepire strategie adatte ad affrontare il new normal e salvaguardare il benessere dell’azienda e dei dipendenti:
Prestare attenzione e non sottovalutare tutti quei segnali di disagio anche minimi che “prima” non avevamo (fisici ed emotivi):
- tensioni muscolari, cefalea, sbandamenti, palpitazioni;
- Indecisione, confusione, difficoltà ad organizzarsi;
- desiderio di fuga, isolamento, aggressività;
- eccessivo consumo di alcool, tabacco, zucchero, cioccolato, caffè;
- nervosismo, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, scarsa memoria, senso di frustrazione, ansia, apprensione, paura.
Attivare le nostre strategie di coping positive:
- Confronto
- Distanziamento
- Autocontrollo
- Ricerca di supporto sociale
- Accettazione delle responsabilità
- Evitamento – Fuga
- Pianificazione del problem solving
- Rivalutazione positiva
Attenerci ad una personale “tabella di marcia”, riflettere sui propri limiti e riconoscere i traguardi raggiunti.
Condividere i nostri pensieri con i colleghi per non sentirci gli unici a disagio nell’adattamento allo smart working.
Utilizzare le videoconferenze anche per momenti di scambio non professionale per condividere racconti, pensieri, emozioni facilitando la tenuta e la coesione del gruppo stesso.
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