Con Sergio Luciano, direttore di Economy e Investire

Secondo Sergio Luciano “Le sfumature della comunicazione sono ben più di 50, ma noi stiamo vivendo una fase epocale che ha solo due precedenti: la macchina da scrivere e la Stele di Rossetta”.

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La rete che è entrata nelle nostre vite rappresenta un “salto quantico” paragonabile solo alla stampa, ma con una velocità di diffusione ben diversa. Nel caso della stampa parliamo di numeri “ridicoli” se si pensa alle poche migliaia degli inizi, ai milioni di copie poi, fino ai miliardi di utenti raggiunti dalle televisioni.

“Il digitale è tutt’altra cosa: è la comunicazione di ciascuno verso tutti e di ciascuno verso nessuno”, perché con il digitale tutti possono comunicare in ogni istante con tutto il mondo, ma nessuno di fatto è sicuro dell’impatto della sua comunicazione.

Il modello di comunicazione tradizionale della società occidentale, che entrava nel merito di ciò che si diceva e che usava i mezzi di comunicazione per scopi politici e commerciali, è superato.

Siamo immersi in un flusso che nessuno governa secondo i metodi tradizionali e in cui i motori di ricerca e i social sono i pochi che detengono il controllo. Non sono più gli editori, dunque, ma società che usano dinamiche e metodi di ispirazione dei fenomeni di comunicazione senza entrare nel merito, limitandosi a curare che tutto ciò che confluisce sulle loro piattaforme converga sulla massimizzazione dei guadagni, senza farsi toccare da problemi di natura culturale, politica e sociale.

Il digitale ha abbassato il livello di comunicazione, perché ognuno può fare ciò che vuole senza costi, e ha creato una grandissima confusione di vedute nel vasto pubblico.

In passato, infatti, erano poche le realtà che avevano la potenza e la capacità per farsi ascoltare e i canali di divulgazione erano pochi, oggi tutti abbiamo la possibilità di farci ascoltare, ma questo non vuol dire che la comunicazione si migliorata. La comunicazione si è frazionata e quindi anche la nostra capacità di ascolto, poiché la nostra capacità di assimilazione e di attenzione è rimasta uguale. La sfida che si gioca a livello digitale, dunque, è catturare l’attenzione del pubblico.

Ad esempio per un’azienda comunicare significa avere una reputazione mediatica che arricchisca e completi il profilo professionale di ciascuno e sia in grado di incidere nel sistema del vasto mondo mediatico. Bisogna quindi ben ponderare ciò che si fa, poiché un Social aziendale può attirare sull’azienda delle critiche che si possono rivelare molto più dannose dei potenziali benefici.

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