RSM Update | “Voucher per la Digitalizzazione delle PMI”
Oggetto della misura
Al fine di sostenere ed incentivare il processo di digitalizzazione delle piccole e medie imprese, accrescendone la competitività, la regione Lazio ha presentato il bando “Voucher Digitalizzazione PMI”.
La dotazione complessiva finanziata dal Fondo Europeo (FESR 2021-2027) è di 15 milioni di euro, di cui 5 milioni per le Strategie Territoriali. Nello specifico 2,5 milioni sono riservati alle PMI che operano nei Comuni di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo e 2,5 milioni nei Municipi IV (Tiburtino) e X (Ostia) di Roma Capitale.
Il bando si è aperto alle ore 12.00 del 13 dicembre 2023 e si chiuderà alle ore 18.00 del 14 febbraio (data prorogata rispetto all’iniziale scadenza del 30 gennaio 2024).
Nello specifico si tratta di un bando a graduatoria, la quale verrà definita in base all’attribuzione di un punteggio.
Soggetti beneficiari
Il voucher è fruibile da tutte le microimprese e PMI regolarmente iscritte al Registro delle imprese italiano e che abbiano una sede operativa nel Lazio. Tale sede può essere acquisita anche antecedentemente all’erogazione del contributo. Sono escluse le imprese in difficoltà, quelle operanti in attività economiche escluse e prive dei requisiti generali di ammissibilità.
Oggetto dell’agevolazione
Le aree d’interesse inerenti al contributo, riguarderanno:
- Diagnosi digitale (solo per le PMI), è obbligatoria per le imprese che partecipano al bando e valuta il livello di digitalizzazione e gli investimenti tecnologici da porre in essere.
- Cloud Computing (per PMI e micro imprese), volto a ridurre i costi di gestione, supporta l’acquisto di spazi di archiviazione e di gestione dei dati online.
- Cyber Security (solo per le PMI), per la prevenzione da attacchi informatici e per garantire un alto livello di sicurezza.
- Digital Workplace (per PMI e micro imprese), sostiene l’acquisto di postazioni di lavoro digitale con lo scopo di aumentare la produttività, nel limite massimo di un workplace per dipendente.
- Digital Commerce and Engagement (per PMI e micro imprese), finanzia l’apertura e/o l’ampliamento di canali digitali per la fidelizzazione, il marketing, la commercializzazione e i servizi post-vendita.
N.B. Per le PMI vi è l’obbligo di includere l’intervento di cui al pt. 1 e al contempo non sono ammissibili i progetti che includono solo l’intervento suddetto.
Agevolazioni previste
Il bando prevede la concessione di un contributo a fondo perduto fino a un massimo di:
- 50 mila euro per le micro imprese
- 100 mila euro per le piccole imprese
- 150 mila euro per le medie imprese
Il contributo minimo erogabile non può essere inferiore a 14 mila euro.
I Progetti ammissibili sono composti da alcuni interventi predefiniti a cui sono associate delle somme forfettarie di cui al comma 3, lettera c, dell’art. 53 del Reg. (UE) 2021/1060.
Il contributo, comprensivo dei costi diretti del personale, risulta quindi così suddiviso:
- Diagnosi Digitale
- € 8.160,00 (piccola impresa)
- € 21.470,00 (media impresa)
- Cloud Computing (a prescindere dalla dimensione dell’impresa)
- € 17.680,00 per Application server
- € 27.650,00 per Database server
- € 14.0070,00 per Web server
- € 5.590,00 per Database back up
- Cyber Security
- € 14.650,00 (piccola impresa)
- € 44.900,00 (media impresa)
- Digital Workplace (a prescindere dalla dimensione dell’impresa)
- € 2.270,00 caduna
- Digital Commerce & Engagement
- € 4.950,00 (micro impresa)
- € 8.120,00 (piccola impresa)
- € 15.870,00 (media impresa)
Modalità di riconoscimento del credito
Le imprese dovranno dimostrare di aver realizzato gli interventi previsti e riceveranno una somma predefinita per ciascun ambito di investimento. In sostanza, il rimborso sarà riconosciuto non sulla spesa sostenuta, ma al raggiungimento del risultato.
I progetti devono essere conclusi e oggetto di erogazioni entro 6 mesi dalla data di presentazione della domanda.
L’intero importo verrà erogato a saldo in un’unica soluzione.
Cumulabilità del credito
Per avere accesso al contributo, l’importo complessivo dei vari aiuti ricevuti dall’impresa richiedente non deve superare i 200.000 € (regime “de minimis”), soglia che passerà a 300.000 € a partire dal 1° gennaio 2024.