con Gabriele Tipaldi, Partner RSM Italy Corporate Finance – M&A Advisory  Leader

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Clicca qui per vedere il video completo: "Sesso, bugie e start-up financing: 5 elementi chiave nelle decisioni di investimento"

L'ecosistema delle start-up in Italia ha retto all'urto della pandemia grazie ad investimenti solo in leggero calo rispetto al 2019.
Alcuni strumenti di finanziamento hanno maggiormente contribuito rispetto ad altri (come ad esempio crowdfunding), ma rimangono sempre alcuni atteggiamenti da parte degli imprenditori che si scontrano con gli elementi alla base delle decisioni di investimento degli investitori finanziari.

Le principali fonti di finanziamento per le start-up

Le tre principali fonti di finanziamento per le start–up sono:

  • Il Venture Capitalist è un operatore specializzato che investe fondi sotto forma di capitale azionario e fornisce competenze specialistiche ad iniziative imprenditoriali nelle prime fasi di sviluppo
  • Fondo Centrale di Garanzia (FCG) ha lo scopo di favorire l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese (PMI), attraverso il rilascio di una garanzia pubblica sui finanziamenti erogati dalle banche e in alcuni casi già garantiti dai consorzi di garanzia fidi.
  • Crowdfunding rappresenta un metodo innovativo di finanziamento, generalmente utilizzato per nuove iniziative imprenditoriali, culturali, sociali o appartenenti al campo del non profit.

 

Start-up financing: gli elementi chiave nella decisione di investimento

Sono tante le inesattezze di cui si sente parlare quando ci si approccia al mondo dei finanziatori e dei finanziamenti:

1. La Dimensione del mercato

La Dimensione del mercato è importante, ma bisogna essere consapevoli del posizionamento e  del mercato di riferimento:

  • Importanza del trend (ciclo di vita dei mercati);
  • Geografia variabile;
  • Peculiarità dei nuovi mercati;
  • Risposte nuove a vecchi bisogni: espansione + sostituzione;
  • Bottom up: focus sulle potenzialità dell’idea;

2. Management Team

Bisogna esser cauti anche nell’elencare i soggetti che possono far parte del progetto, ma la cosa più importante è partecipare investendo il nostro commitment e il nostro tempo:

  • Avere una forte motivazione;
  • Mettere a rischio i soldi;
  • Dedicare tempo:
  • Dedicare impegno;
  • Valutare le Performance (bonus, meccanismi contrattuali);
  • Creare un team ben assortito
  • Avere un’esperienza manageriale completa (la start up è una PMI…)
  • Assicurarsi di coprire le funzioni principali (S&M, Finance, IT)
  • Essere consapevoli dell’importanza del progetto

3. Quadro competitivo e posizionamento strategico

Studiare bene la concorrenza e avere bene chiaro il quadro competitivo e del posizionamento strategico di un’azienda:

  • Pensare al bisogno e non al prodotto;
  • Valutare la concorrenza diretta;
  • Valutare la concorrenza indiretta;
  • Valutare la concorrenza futura.

4. Efficacia del business case

L’efficacia di un business case dipende da come viene costruito, quindi oltre all’assunzione formale del documento deve essere ben studiato ed analizzato.
Il business case e il bussiness plan sono gli elementi determinati per ottenere finanziamenti o comunque investimenti.

Un business case contiene:

  • Ipotesi industriali e finanziarie
  • P&L, BS, CF
  • Scenari (industriali e valutativi)

Cosa si va a dimostrare con un business case:

  • Conoscenza del settore (ricavi, quote di mercato, pricing, canali)
  • Realismo nella definizione dei costi e delle organizzazioni (margini)
  • Crescita=equilibrio (immobilizzi, circolante, fonti di finanziamento, fiscalità)

5. Approccio realistico alla valutazione

Bisogna sempre avere un approccio moderato e realistico alla valutazione:

Nessuno è contento che il NASDAQ sia crollato

  • Gli imprenditori (+variabilità +beta +Ke)
  • Gli investitori professionali (-valore portafoglio –carried interest)

La valutazione

  • Molti metodi, perché il DCF (partire dal business case)
  • Lasciamo la spannometria ai guru (importanza del metodo)
  • Il valore cambia nel tempo e nella percezione (Seed, rounds, exit)

Cosa dimostra una buona valutazione?

  • Dinamiche di business sottostanti alla creazione del valore (value levers: strategia, crescita, cassa, alleanze, equilibrio finanziario)
  • Capacità di relazione (istituzioni finanziarie, mercati)

 

Il Fondo Centrale di Garanzia

Il Fondo centrale di garanzia non è un supporto diretto ma è il rilascio di una garanzia statale per permettere di ricevere dei finanziamenti da parte delle banche:

Il Fondo Centrale di Garanzia è stato istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico con Legge n. 662/96, con lo scopo di favorire l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese (PMI), attraverso il rilascio di una garanzia pubblica sui finanziamenti erogati dalle banche. Lo Stato, quindi, si fa garante del rimborso del prestito da parte dell’impresa, al fine di favorire l’accesso al credito per le PMI.
A seguito della pandemia alcuni provvedimenti (DL “Cura Italia” e successivo DL “Liquidità”) hanno potenziato e ampliato l’azione della garanzia dello Stato, di seguito si tratterà del funzionamento del Fondo previsto per le imprese prima delle modifiche introdotte dai suddetti provvedimenti.

Il Fondo opera tramite:

  • GARANZIA DIRETTA che viene concessa direttamente ai soggetti finanziatori
  • CONTROGARANZIA, che viene concessa ai Confidi e agli altri fondi di garanzia
  • COGARANZIA ossia una garanzia diretta concessa congiuntamente con i Confidi o altri fondi di garanzia

Il FCG non interviene quindi nel rapporto Banca/Impresa: conseguentemente tassi di interesse, condizioni di rimborso, eventuale richiesta di garanzie aggiuntive sulla parte non coperta dal Fondo, ecc., sono stabiliti attraverso la libera contrattazione tra banche e imprese.

L’impresa che ha la necessità di richiedere un finanziamento garantito dal Fondo di Garanzia, deve seguire un determinata procedura di accesso:

  1. La PMI si rivolge alla banca per richiedere il finanziamento e richiedere l’acquisizione della garanzia del Fondo
  2. Ricevuta la richiesta di finanziamento, la banca svolge la propria istruttoria per la concessione dell’importo richiesto
  3. La banca predispone la domanda di ammissione alla garanzia su appositi modelli inserendo i dati degli ultimi 2 bilanci approvati
  4. La banca invia la domanda al Gestore del Fondo
  5. La Banca inoltra e trasmette la richiesta di ammissione a garanzia, entro i termini previsti per legge.
  6. Con l’invio telematico è possibile avere la comunicazione della ricezione della domanda con data, numero di protocollo.

Sono previsti criteri semplificati di accesso all’intervento del FCG per start up innovative ed incubatori certificati, nonché clausole di favore in termini di copertura (Il Fondo copre fino all’80% dell’ammontare del finanziamento) e di importo massimo garantito (2,5€M).

Inoltre la garanzia sui finanziamenti bancari alle start up e agli incubatori è concessa a titolo gratuito e con priorità in fase di istruttoria.

 

Crowdfunding

Si tratta di una raccolta fondi, su una piattaforma on line, di numerosi gruppi di persone che condividono un’idea e un interesse comune e quindi lo finanziano:

  • Il crowdfunding, rappresenta un metodo innovativo di finanziamento, generalmente utilizzato per nuove iniziative imprenditoriali, culturali, sociali o del settore no profit.
  • Il crowdfundig è una raccolta fondi attraverso piccoli contributi di gruppi molto numerosi che condividono un progetto o un interesse comune.
  • La maggior parte dei progetti ciò che conta non è l’entità dell’offerta, quasi sempre molto ridotta, ma l’elevato numero di transazioni che la campagna è in grado di attivare. Affinché un progetto funzioni, inoltre, deve essere accessibile a un numero sempre maggiore di utenti.
  • Convincere il popolo del web non è così semplice. Una campagna di crowdfunding di successo si fonda sulla capacità dei promotori di attivare nuove connessioni, trasmettendo credibilità attraverso i propri contatti, moltiplicando così i collegamenti del network.
  • L’Italia, in questo panorama di fermento e crescita, ha ancora un peso ridotto.
  • Sulla base dei dati 2015, raccolti ed analizzati dall’Università Cattolica, in Italia si contano 82 piattaforme di crowdfunding, ad oggi dovrebbero essere aumentate a 105.
  • Il dato complessivo evidenzia che il 91% delle campagne finanziate ha avuto una dimensione compresa tra 1.000 e 10.000 euro (ad esempio ad oggi le campagne di equity crowdfunding finanziate hanno avuto una dimensione media di €294.000).
  • Esistono quattro modelli di transazione ben definiti: donation based, reward based, lending based e equity based. Tuttavia la tendenza attuale delle piattaforme è quella di offrire servizi fondati su modelli ibridi.
    • Donation-based crowdfunding: Il crowdfunding basato sulle donazioni dei sostenitori è utilizzato per finanziare progetti mossi da una causa sociale o di beneficenza.
    • Reward-based crowdfunding: tali piattaforme sono le più diffuse per popolarità e numero di categorie di progetti ammissibili. I settori in cui si può investire sono  Arte/intrattenimento/progetti creativi (video, fumetti ecc) Business e Innovazione sociale.
    • Lending-based crowdfunding: si fonda sul concetto di prestito e per le sue caratteristiche può essere considerato l’affine digitale del microcredito. Esistono due tipi:
      • Il microlending è l’offerta di servizi finanziari a soggetti a basso reddito considerati non bancabili.
      • Il peer-to-peer lending o prestito tra pari, avviene invece senza l’intermediazione di una istituzione finanziaria tradizionale.
    • Equity-based crowdfunding: permette di investire in strumenti finanziari emessi da startup innovative ed è considerato il punto di congiunzione tra la finanza alternativa e i round di finanziamento più tradizionali.

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