In occasione del “Tax Certainty Day” tenutosi a Parigi il 16 settembre, l’OCSE ha rivelato le statistiche mondiali relative alla Mutual Agreement Procedure. Crescono in particolare le procedure relative ai prezzi di trasferimento, che registrano una crescita di quasi il 20% rispetto al 2017. In Italia, uno dei paesi con numero maggiore di MAP in corso, si rileva l’attivazione di 256 nuove procedure nel 2018. I tempi per la chiusura della procedura si attestano nel nostro Paese a circa 2 anni e mezzo.
L’OCSE ha pubblicato in data 16 settembre, in occasione del “Tax Certainty Day”, le statistiche relative alla diffusione e agli esiti della Mutual Agreement Procedure (MAP). Le statistiche, che coprono 89 giurisdizioni, forniscono una panoramica globale su quasi tutti i casi di MAP esistenti al mondo.
I dati OCSE mostrano una crescita generalizzata dei nuovi casi di accesso alla procedura. In particolare, quelli relativi ai prezzi di trasferimento segnano quasi un +20% rispetto al 2017 mentre gli altri casi si attestano sui un + 10%. La maggior parte delle amministrazioni fiscali, rispetto al passato, sta chiudendo un numero maggiore di casi e i dati dei paesi mostrano una diminuzione degli arretrati (Inventory) in circa la metà delle giurisdizioni dichiaranti mentre un aumento nell'altra metà. L'inventario aggregato globale continua però ad aumentare soprattutto per via dei casi in ambito transfer pricing per cui il numero di casi chiusi aumenta ad un ritmo più lento rispetto a quello dei casi avviati.
Con riferimento alla durata della procedura, i casi relativi ai prezzi di trasferimento sono quelli che continuano a richiedere mediamente più tempo, con valori medi che nel 2018 si sono attestati a circa 33 mesi (poco meno di 3 anni) per i casi di prezzi di trasferimento (30 mesi nel 2017) e 14 mesi per altri casi (17 mesi nel 2017).
A livello aggregato, i casi avviati nel corso del 2018 sono stati 2.385 e quelli risolti, ricevuti a partire dal 2016, 1.473 per un totale di 3.250 casi. Con riferimento al periodo ante 2016 (con metodologie di quantificazione proprie di ciascun Paese ed assoggettamento a doppio conteggio), i casi sono stati 3.355, di cui 1.231 sono stati portati a termine.
In base ai risultati raggiunti, nel corso del 2018 oltre l'80% dei MAP conclusi ha riguardato casistiche relative ai prezzi di trasferimento e oltre il 75% le altre fattispecie.
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2018 sono state attivate 256 nuove procedure. Il Paese si colloca in sesta posizione su 89 paesi per numero di procedure MAP. Se 256 sono state le nuove procedure attivate nell’anno, 101 sono state quelle portate a termine. L’inventario a fine 2018 conta 742 casi, contro i 587 esistenti ad inizio anno.
La durata media della procedura si attesta nel nostro Paese a 28,6 mesi. Periodo più lungo se confrontato con le performance temporali di altri Paesi europei simili quali Germania e Francia che si attestano su circa 2 anni di iter ciascuno (rispettivamente 24 e 22 mesi). Il differenziale aumenta in senso sfavorevole con il Regno Unito (13,4 mesi) e con l’Olanda (12,3 mesi) ma è positivo se confrontato con le performance di Paesi extra-UE quali Stati Uniti e Cina nei quali la procedura mediamente dura di più rispetto all’Italia (rispettivamente 32,3 e 31 mesi).
Infine, con specifico riferimento alle procedure MAP attivate in Italia sui prezzi di trasferimento, quelle avviate nel 2018 sono state 196, a fronte di un numero di casi chiusi pari a 90. L’inventario conta a fine anno 501 casi contro i 395 registrati ad inizio anno.
A fronte di un aumento generalizzato dell’accesso a queste procedure, il perseguimento di una tassazione caratterizzata da una maggiore certezza e solidità costituisce un obiettivo fondamentale per favorirne l’ulteriore sviluppo nel tempo. In generale, tale contesto di maggiore certezza fiscale avrebbe un impatto positivo sulla gestione caratteristica dell’impresa, dando un potenziale impulso a crescita, lavoro e investimenti.
Dott. Matteo Coppola
Transfer Pricing Manager – Milano